martedì 16 febbraio 2016

Italy is a fu****g joke

Ancora mi ricordo le sensazioni che ho provato quando ho messo piede sul suolo italiano a Giugno alla fine del mio exchange year: felicità, speranza, sollievo, entusiasmo. Ancora mi ricordo di come ero felice quando potevo uscire e prendere la metro o l'autobus e andare dove mi pare, perchè questa libertà in America non l'avevo. Ancora mi ricordo quando parlavo con i miei amici per ore e ore senza dover spremermi le meningi e farmi venire un mal di testa, perchè in America dovevo parlare un'altra lingua e quindi concentrarmi di più. Ancora mi ricordo quando sono uscita il primo sabato sera da quando ero tornata qui in Italia e mi sono bevuta uno shottino, perchè in America non si può bere fino ai 21, e se possono bere lo fanno a casa loro durante una festicciola con 3 persone. Vi starete chiedendo perchè mi sto accanendo così tanto verso gli Stati Uniti. Non vi preoccupate, ne ho anche per l'Italia.
Perchè se in questo momento state fuori dall'Italia, in una qualunque parte del mondo, probabilmente l'Italia vi manca, e vi capisco, mancava anche a me, ma lasciate che vi rinfreschi la memoria. Vi ricordate la tristezza nell'entrare ogni giorno in una scuola con i muri e i soffitti che cadono a pezzi? Vi ricordate dei professori che entrano in classe arrabbiati senza un motivo apparente? Vi ricordate i voti gonfiati che i prof danno a chi non se lo merita, perchè se ti abbassano il voto è per spronarti, ma se lo alzano a chi non studia cos'è, stupidità e basta? Non so quanto senso abbia davvero questo post, ma so una cosa: in qualsiasi universo, mondo, paese, città voi siate, ci starà sempre qualcosa che non va, che non vi starà. Ricordo quando stavo in America e notavo tutti i difetti degli americani: il cibo grasso pieno d'olio, i mezzi pubblici inesistenti, le loro amicizie superficiali, per non parlare delle loro relazioni. E ricordo di come alcune volte mi mancava l'Italia, quando ripensavo alle fantastiche lasagne di mia madre, alle serate in discoteca passate a ballare e a cercare di rimorchiare(anche se non mi riesce mai), al sole sempre in cielo e ai parchi dietro casa. Mentre ora che sono in Italia rimpiango i pochi pregi americani: lo shopping fantastico, le scuole perfette, i voti giusti. Ma diciamoci la verità, ci starà sempre qualcosa di cui lamentarsi. E che l'America è così, e che l'Italia è colà. Leggendo alcuni post sul gruppo degli weppini che sono partiti quest'anno, noto molti post negativi. La cosa è totalmente normale, non fraintendetemi, ma voglio lanciare un consiglio a chiunque sia qui per coglierlo: non partite aspettandovi la perfezione. Non partite aspettandovi l'anno più bello della vostra vita. Non lo sarà. Perchè mentre sarà l'anno delle avventure, delle scoperte, delle amicizie, sarà anche l'anno delle delusioni, della malinconia, della solitudine. Quando salite sull'aereo per il "Nuovo Continente" non vi scordate dell'Italia, con i suoi pochi pregi e infiniti difetti.
Ho deciso di scrivere questo post dopo aver ricevuto la pagella di primo quadrimestre, e so che quello che sto per dire vi suonerà stupido e immaturo e se volete pensatelo, in teoria questo è un paese libero, in teoria. Ma quello su cui voglio farvi soffermare è il fatto che dopo aver letto i miei voti, voti che sinceramente non sono nemmeno poi così male, sarò onesta, ho iniziato a riflettere di come in America quando vedi i voti finali, non sei sorpreso dal vederne uno abbassato o uno alzato ingiustamente, semplicemente perchè in America queste cose non succedono. Il voto che hai è quello che ti meriti, punto. Su questo gli americani sono da invidiare. Così ho iniziato a pensare, ma perchè l'Italia è così indietro? Perchè mi devo trovare in situazioni in cui persone che non sanno nemmeno coniugare il verbo essere in Inglese, in pagella hanno il mio stesso voto? Capisco che non dovrebbe fregarmi, ma onestamente? Eccome se mi frega. A voi spetta decidere se l'Italia dovrebbe continuare con queste ingiustizie, perchè adesso stiamo parlando di cose futili come i voti a scuola, ma vogliamo parlare di politica? Di sanità? Di leggi? Meglio di no.

P.S. Sì, sono incazzata.